Cumulabilità benefici Welfare e Conciliazione Vita-Lavoro

Recentemente il legislatore, sta incentivando sempre più il ricorso a politiche di conciliazione del rapporto vita privata – lavoro e Welfare aziendale.

Nei nostri precedenti articoli “conciliazione vita privata e lavorativa” e “sgravi contributivi per chi adotta il welfare aziendale” abbiamo già affrontato l’argomento che, di seguito, ampliamo introducendo le più importanti novità.

Welfare Aziendale:

A seguito della legge di bilancio 2018 e di un interpello fatto all’agenzia delle entrate, si è allargato il paniere dei beni e servizi rientranti nei piani di Welfare Aziendale usufruibili mediante piattaforme online come Wel-Don. Ad oggi è possibile usufruire del rimborso dell’abbonamento ai mezzi pubblici e l’abbonamento a Pay TV e servizi streaming in generale.

Conciliazione Vita Privata-Lavoro

Presupposto fondamentale per l’accesso allo sgravio contributivo relativo al miglioramento del rapporto vita-lavoro, è quello della contrattazione collettiva. Per accedere al beneficio, i datori di lavoro privati devono, aver introdotto misure di conciliazione Vita-Lavoro attraverso la contrattazione aziendale, anche in recepimento di contratti collettivi territoriali, sottoscritti e depositati telematicamente presso gli uffici territorialmente competenti dell’Ispettorato territoriale nazionale del lavoro, a decorrere dal 1° gennaio 2017 e non oltre il 31 agosto 2018.

Le politiche di conciliazione volte al miglioramento del work-life balance, devono coinvolgere almeno il 70% della media dei lavoratori dipendenti occupati.

Al fine di accedere al beneficio previsto dal decreto ministeriale del 12 settembre 2017 (in attuazione delle disposizioni contenute nell’art. 25 del D.lgs. 15 giugno 2015, n. 80) il datore di lavoro privato dovrà applicare almeno 2 delle 3 misure di conciliazione previste all’interno del decreto. Le misure applicabili per migliorare il rapporto del Work-Life Balance sono individuate all’articolo 3 del DM e sono:

Area di intervento genitorialità:

  • Estensione temporale del congedo di paternità;
  • Previsione di nidi d’infanzia aziendali o interaziendali;
  • Percorsi formativi post maternità;
  • Buoni per l’acquisto di servizi di baby sitting.

Area di intervento flessibilità organizzativa:

  • Lavoro agile;
  • Flessibilità oraria in entrata e uscita;
  • Part-time;

 

Welfare aziendale:

  • Convenzione per l’erogazione di servizi di time saving;
  • Buoni per l’acquisto di servizi di cura;

Gift Card;

La misura dello sgravio, viene definita a posteriori in base al numero di aziende ammesse con riferimento: al numero complessivo dei datori ammessi; al numero medio di dipendenti presenti in azienda l’anno precedente a quello della domanda. Il tutto entro un tetto massimo del 5% dell’imponibile previdenziale dichiarato dal datore di lavoro l’anno precedente.

Valutazione dei benifici:

È importante osservare che le due discipline sono cumulabili. Un piano di welfare aziendale gestito mediante piattaforme online come Wel-Don, orientato alla conciliazione del rapporto vita-lavoro può infatti:

  • Essere totalmente detassato e decontribuito in forza delle disposizioni che regolano il welfare aziendale
  • Essere totalmente deducibile per l’impresa
  • Permette al datore di lavoro di godere anche della decontribuzione parziale sulla retribuzione ordinaria entro la misura del 5% delle retribuzioni imponibile dichiarate l’anno precedente.