Incentivi per il Welfare Aziendale: Prorogato il Bando #Conciliamo
Pubblicato il bando #Conciliamo con l’obiettivo di incentivare le imprese ad adottare piani welfare aziendale attraverso contributi a fondo perduto che possono coprire fino all’80% dei costi del progetto.
La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha stanziato 74.000.000€ per il bando #Conciliamo.
L’iniziativa posta in essere dal dipartimento pone degli obiettivi ambiziosi come “risolvere problemi e priorità comuni” e “impattare positivamente sulla qualità della vita dei lavoratori e delle lavoratrici e quindi sulla produttività delle imprese”
Il bando è stato denominato #Conciliamo proprio per dare spinta ad una sempre maggiore conciliazione del rapporto vita-lavoro, mediante l’adozione di politiche legate al welfare aziendale. (Fruibile tramite piattaforme welfare come Wel-Don della Deal Srl start-up innovativa sviluppata insieme a Studio Donati e raggiungibile al seguente link: https://wel-don.it/)
A chi si rivolge il bando #Conciliamo?
Possono partecipare al bando #Conciliamo tutte le imprese e le società cooperative che occupano almeno 50 dipendenti a tempo indeterminato nelle sede legali presenti sul territorio nazionale, che hanno intenzione di mettere in atto, o che hanno già posto in essere, progetti di welfare aziendale messi in campo per migliorare il benessere dei lavoratori. La partecipazione è aperta anche ai consorzi e ai gruppi di impresa a patto che i capifila dei suddetti occupi almeno 50 dipendenti a tempo indeterminato.
A quanto ammonta il contributo?
Come detto precedentemente, lo stanziamento per il bando #Conciliamo è pari a 74.000.000€. L’importo minimo concedibile per l’impresa è pari a 500.000€ l’importo massimo è pari a 1.500.000€. È importante sottolineare che l’azienda dovrà cofinanziare almeno il 20% del costo totale degli interventi
Quali progetti sono considerati ammissibili?
Il dipartimento prevede che i progetti ammissibili devono avere una ricaduta sull’ambiente di lavoro e sull’organizzazione che le mette in atto. In particolare i progetti devono basare il loro focus su uno dei seguenti punti:
- Crescita della natalità;
- Riequilibrio tra i carichi di cura tra uomini e donne;
- Incremento dell’occupazione femminile;
- Contrasto dell’abbandono degli anziani;
- Supporto della famiglia in presenza di componenti disabili;
- Tutela della salute.
I requisiti per partecipare:
Tutti i soggetti che hanno intenzione di presentare domanda, sia singolarmente che in gruppo, devono rispondere ai seguenti requisiti:
- Aver restituito o depositato in un conto vincolato le agevolazioni pubbliche godute per le quali è stata eventualmente disposta la restituzione da parte di autorità nazionali e/o regionali e/o comunitarie;
- Non aver subito sanzioni definitivamente accertate che comportino l’esclusione da agevolazioni, finanziamenti e contributi;
- Contribuire ai costi del progetto con un cofinanziamento con risorse finanziarie pari ad almeno il 20% del totale dell’importo richiesto ovvero con risorse umane, beni e servizi messi a disposizione dai soggetti proponenti quantificabili nella stessa percentuale;
- Essere iscritti al registro delle imprese presso la Camera di commercio e negli elenchi, albi, anagrafi previsti dalla rispettiva normativa di riferimento;
- Avere la sede legale principale o secondaria sul territorio nazionale;
- Non essere sottoposti a procedure di liquidazione, compresa la liquidazione volontaria, fallimento, concordato preventivo, amministrazione controllata, o non avere in corso un procedimento propedeutico alla dichiarazione di una delle situazioni appena menzionate;
- Non essere stati assoggettati alla sanzione interdittiva o ad altra sanzione che comporta il divieto di contrarre con la Pubblica amministrazione;
- Non aver subito condanna, con sentenza definitiva o decreto penale di condanna divenuto irrevocabile o sentenza di applicazione della pena su richiesta, ai sensi dell’articolo 444 c.p.p., per i reati richiamati dall’articolo 80, commi 1, 2, 4 e 5, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, nonché violazioni delle norme in materia di contributi previdenziali e assistenziali;
- Non avere in corso procedimenti penali per gli stessi reati appena citati;
- Non avere a proprio carico procedimenti pendenti per l’applicazione di una delle misure di prevenzione di cui all’articolo 6 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, o di una misura che determini una delle cause ostative previste dall’articolo 67 dello stesso decreto legislativo;
- Non aver reso false dichiarazioni nei rapporti con la Pubblica amministrazione.
In data 03/10/2019 sulla pagina dedicata al bando (http://www.governo.it/it/articolo/bando-conciliamo/12685) è stato pubblicato un avviso pubblico in cui si comunica la sospensione del presente bando fino al 15/12/2019.
Tutta la modulistica necessaria per la partecipazione è reperibile sulla pagina di riferimento del bando.