Pensioni: Cosa prevede Quota 100?

La bozza della Legge di Bilancio 2019, prevede una importante riforma del sistema pensionistico con la cd Quota 100.

L’obiettivo di tale riforma, è quello di superare le criticità e problematiche della precedente riforma delle pensioni del 2011 e la “Riforma Fornero”, favorendo così un più ampio ricambio generazionale.

Le riforme del sistema previdenziale intervenute dopo la Riforma Fornero (L. 201/2011) hanno tutte cercato di perseguire come obiettivo il ricambio generazionale tanto nel pubblico tanto nel privato.

Ne è esempio il “pacchetto previdenza” contenuto nella legge di bilancio 2017 il quale, ha introdotto l’APE (Anticipo Pensionistico) favorendo l’uscita dal mondo del lavoro, prima della maturazione dei requisiti previsti dalla legge Fornero.

Il nuovo Governo insediatosi a giugno 2018, ha previsto una serie di interventi volti a modificare l’impianto della L. 201/2011 introducendo la c.d. “Quota 100”

Quota 100

Il nuovo sistema pensionistico pensato dal Governo Italiano si basa sulla c.d. Quota 100. Con tale definizione si individua un istituto che consente l’uscita anticipata dal mondo del lavoro per coloro che nel 2019 sono in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi che per somma fanno 100.

I requisiti essenziali per accedere alla quota 100 sono: 62 anni di età anagrafica e 38 anni di anzianità contributiva.

I beneficiari saranno coloro che hanno iniziato a lavorare molto presto rendendo possibile il “ricambio generazionale”.

I requisiti anagrafici e contributivi sono definiti bloccanti. Ovvero la somma dell’età anagrafica e dell’anzianità contributiva deve fare 100 con un minimo di 68 anni di età e 32 anni di contribuzione.

I beneficiari

Possono accedere a questo istituto i lavoratori pubblici e/o privati in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi che siano iscritti:

  • All’Assicurazione Generale Obbligatoria presso l’Inps;
  • Alla gestione speciale dei lavoratori autonomi;
  • Alla gestione separata dell’Inps
  • Ai fondi sostitutivi ed esclusivi dell’Assicurazione generale obbligatoria.

Penalizzazioni

Le recenti previsioni, hanno previsto che l’accesso alla “Quota 100” potrà comportare una riduzione dell’importo dell’assegno mensile.

L’ufficio di bilancio parlamentare, ha stimato una possibile penalità per l’assegno pensionistico che oscilla tra il 5% (per chi decide di uscire un anno prima rispetto a quanto previsto) e il 30% (per chi decide di abbandonare il mondo del lavoro 4 anni prima del previsto).

Le ragioni alla base delle possibili riduzioni dell’importo mensile, sono riconducibili a due concetti:

  • Chi va in pensione prima percepirà la pensione per un periodo mediamente più lungo
  • Chi accede alla pensione anticipata, cesserà di versare i contributi ed in base al principio di proporzionalità contributiva, avrà diritto ad un assegno di minore importo.

Si ricorda che quanto sopra ricordato ad oggi non è ancora legge dello Stato. L’articolo si basa su quanto trapelato in sede di Lavori Parlamentari.