Flat Tax e redditi da lavoro dipendente

 

La Flat Tax:

La Flat Tax è un sistema fiscale non progressivo, basato su una aliquota fissa (c.d. tassa piatta). Il primo economista a teorizzare la Flat Tax fu Milton Friedman.

Egli proponeva un sistema fiscale non progressivo dove a tutti i contribuenti indipendentemente dal reddito maturato nell’anno, veniva applicata la stessa aliquota. Nel corso degli anni molti sono stati gli economisti che sono intervenuti sulla Flat Tax, mutandone l’applicabilità e il principio base.

La Flat Tax in Italia

In occasione della campagna elettorale in vista delle elezioni del 4 marzo, una forza politica (e successivamente inserita nel c.d. “Contratto di governo”) ha rilanciato l’idea della Flat Tax come riforma fiscale. La proposta vede cambiamenti sostanziali rispetto all’idea originale di imposizione. La possibile introduzione di questo sistema in Italia, ha destato varie perplessità soprattutto al riguardo della costituzionalità dello stesso. Come riportato in Costituzione all’articolo 53 infatti, il sistema fiscale deve essere progressivo e i contribuenti devono contribuire in maniera proporzionale al proprio reddito.

Come funziona oggi:

La disciplina dell’imposta sul reddito delle persone fisiche si rinviene nel D.P.R. 917/1986 (Testo unico delle imposte sui redditi). L’IRPEF è un imposta progressiva ad aliquote crescenti in misura più che proporzionale all’aumentare del reddito. Sono soggetti ad imponibilità IRPEF le tipologie di reddito previste dall’Art 6 del TUIR (tra le quali troviamo i redditi da lavoro dipendente). L’imposta su redditi viene proporzionata in base ai redditi del soggetto passivo e viene bilanciata da un sistema di deduzioni e detrazioni. L’aliquota da applicare viene definita in base a degli scaglioni di reddito stabiliti dalla normativa. Gli scaglioni sono:

SCAGLIONI DI REDDITO ALIQUOTE
FINO A 15.000€ 23%
OLTRE I 15.000€ E FINO A 28.000€ 27%
OLTRE I 28.000€ E FINO A 55.000€ 38%
OLTRE I 55.000€ E FINO A 75.000€ 41%
OLTRE I 75.000€ 43%

Ipotesi di applicazione della Flat Tax in Italia

Le forze politiche che hanno avanzato la proposta di applicazione della Flat Tax in Italia, hanno cercato di proporre un sistema di imposizione fiscale che rispecchi i profili di costituzionalità espressi dall’articolo 53 della Costituzione, vediamo come;

  • Scaglioni di reddito previsti per l’applicazione della nuova aliquota

Contrariamente a quanto previsto da coloro che hanno teorizzato la tassa piatta (un’unica aliquota indipendentemente dal reddito dichiarato), la proposta contenuta nel contratto di governo prevede due aliquote distinte applicabili a seconda del reddito maturato dal soggetto passivo dell’imposta. Le aliquote previste dovrebbero essere una del 15% e una del 20% per altrettanti scaglioni di reddito. Quindi, gli scaglioni teorici previsti dovrebbe essere:

SCAGLIONI DI REDDITO ALIQUOTE
Redditi fino 80.000€ 15%
Redditi eccedenti 80.000€ 20%
  • Deduzioni e Detrazioni fiscali

Nel contratto di governo proposto in applicazione della Flat Tax, vi è una riforma sostanziale del sistema di deduzioni e detrazioni attualmente vigente. Il nuovo sistema dovrebbe annullare tutte le deduzioni e detrazioni d’imposta attualmente previste. Le uniche detrazioni rimanenti dovrebbe essere quelle per gli ammortamenti in corso e non per le nuove spese, le detrazioni per gli interessi passivi sui muti di acquisto della prima casa.

Le “nuove deduzioni”

Dovrebbero essere previste due tipologie di deduzione:

  1. Una deduzione personale pari a 3.000€ per ogni componente del nucleo familiare qualora il reddito totale del nucleo non superi i 35.000€ (sforata tale soglia, la deduzione non spetterebbe più)
  2. Una deduzione per i componenti del nucleo familiare fiscalmente a carico (non sono state avanzate ipotesi su possibili importi) a cui avrebbero diritto coloro dichiarino un reddito compreso tra 35.000€ e 50.000€. Oltre tale soglia di reddito non spetterebbe alcuna deduzione

 

Clausole di salvaguardia e la No Tax area

La presenza di eventuali clausole di salvaguardia a tutela di coloro che subirebbero un eventuale aggravio della pressione fiscale, ad oggi tiene ancora accesso il dibattito politico. Nel contratto di governo, non ci sono riferimenti impliciti a tale tipologia di clausola, ma non è da escludere un futuro inserimento di queste in quello che dovrebbe essere il nuovo sistema fiscale. Per quanto riguarda la No Tax area, essa è citata espressamente nel contratto, il quale però non specifica chi dovrebbe rientrare in questa fascia (non vengono citate soglie di reddito minime e massime). Nel sistema fiscale vigente tutt’ora, i rientranti nella c.d. “No Tax area”, sono i contribuenti che dichiarano redditi fino a 8.000€. Per loro, l’imposta si azzera per effetto della detrazione fissa, decrescente rispetto al reddito.