Ape Aziendale: come funziona?

L’ Ape Aziendale è una forma di pensionamento anticipato, derivante da un accordo tra datore di lavoro (o enti bilaterali anche loro accreditati) e lavoratore.

Per accedere all’ Ape Aziendale, il lavoratore interessato deve aver compiuto i 63 anni ed avere versato contributi per almeno 20 anni.  La pensione lorda deve essere pari almeno a 1,4 volte il minimo stabilito per legge (circa 700€ lordi)

In caso di più rapporti Part-time l’ Ape Aziendale potrà essere concessa da un solo datore di lavoro.

L’anticipo massimo richiedibile è pari a 3 anni e 7 mesi.

L’impresa si impegna a versare all’INPS i contributi che mancano al lavoratore fino al raggiungimento dell’età pensionabile, in misura della retribuzione percepita dal dipendente prima dell’interruzione del rapporto lavorativo.

In questo modo viene incrementato il montante contributivo individuale maturato dal dipendente.

Il montante contributivo è l’importo complessivo dei contributi versati rivalutati sino al momento della liquidazione della pensione

L’onere dell’anticipo pensionistico grava interamente sul datore di lavoro (nella fase di accordo)

Per poter procedere all’ Ape Aziendale , l’azienda deve trovarsi in situazione di crisi aziendale o in fase di ristrutturazione e il lavoratore deve essere considerato in esubero.

Prima di inoltrare la domanda effettiva di Ape Aziendale il datore di lavoro, deve inoltrare all’INPS la domanda di certificazione del diritto all’anticipo finanziario a garanzia pensionistica, tramite il portale dell’Istituto

Il ruolo della banca e del datore di lavoro:

Il datore di lavoro, in fase di accordo individuale si impegna a versare i contributi mancanti per il raggiungimento del requisito contributivo della pensione

Sarà la banca ad erogare le mensilità che intercorrono tra il prepensionamento e il raggiungimento dell’età pensionabile. L’Inps, una volta raggiunta l’età pensionabile applicherà in automatico per 12 mesi una ritenuta che sarà destinata al recupero di quanto ottenuto in fase di finanziamento da parte dell’istituto bancario. La restituzione avviene in 20 anni.

L’individuazione dell’istituto bancario che fornirà il finanziamento, deve essere fatta al momento dell’accordo tra datore e lavoratore.

Costo per l’azienda:

se il lavoratore ha una RAL annua di 30 mila euro e decide di ritirarsi con anno di anticipo, il suo datore dovrà versare il 33% di 30.000 (9.900 euro); per due anni di anticipo, 19.800, per 3 anni e 7 mesi circa 36.000 euro

Se un dipendente ha una RAL di 50.000€  se si ritira con un anno di anticipo, il datore di lavoro verserà all’INPS 16.500 euro;

se si ritira con due anni di anticipo il costo per l’azienda è di 33.000 euro;

se l’anticipo è di tre anni il costo sale a 49.500 euro;

se l’anticipo è di 3 anni e 7 mesi, il massimo consentito dall’ Ape Aziendale , il costo per il datore di lavoro è di 59.125 euro.

 

I parametri sopra descritti rappresentano il contributo minimo. Nulla osta al fatto che il datore di lavoro possa offrire condizioni migliorative rispetto a quanto previsto dalla legge.

i costi del prestito sono a carico dell’azienda

L’accordo:

l’accordo individuale deve contenere:

  • dati identificativi del lavoratore e del datore di lavoro;
  • l’importo dell’incremento del montante contributivo;
  • la data di inizio e fine del periodo assicurativo di riferimento per il calcolo del montante
  • il periodo previsto di fruizione dell’ Ape Aziendale da parte del lavoratore;
  • l’assunzione, da parte del datore di lavoro, dell’obbligo di versare l’incremento del montante contributivo entro la scadenza di pagamento dei contributi.